“Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?”…
… chiese John Lydon al pubblico di quello che fu poi l’ultimo concerto dei Sex Pistols. Prendendo in prestito le sue parole, a chi non è mai capitato di essere stato “sedotto e abbandonato” da un libro? Lo compri in preda ad un misto di attesa e curiosità vorace, per poi veder spegnere entrambe, pagina dopo pagina, con il risultato di abbandonarlo con somma insofferenza ben prima della fine, o arrivare all’ultima pagina con un profondo sospiro di sollievo. Il demerito di tutto questo è spesso da attribuire ad un marketing editoriale estremamente spinto, per non dire indecente, a fronte di un libro che per trama e stile è debole quanto un castello di sabbia. Eppure, un approccio diverso alla lettura ed alla critica letteraria è possibile. Si chiama Satisfiction. Nato come blog, nel 2007 ha poi dato vita anche ad una free press, in distribuzione in tutte le Feltrinelli d’Italia ed in molte librerie indipendenti.
Ideato e diretto dal critico letterario Gian Paolo Serino, Satisfiction ha lanciato un’iniziativa del tutto inedita nel panorama editoriale: se il lettore acquista un libro sulla scia della recensione che ne offre Satisfiction, ma poi vede disattese le sue aspettative, Satisfiction restituisce il prezzo del volume. Ma Satisfiction non è solo questo, è una miniera, da cui affiorano continue scoperte: una sezione ricchissima di inediti (tra i tanti, Lou Reed, Haruki Murakami, Philip Dick), ed una destinata alle rubriche (tra cui quelle di Gian Paolo Serino, Aldo Nove, Marco Petrella e Andrea Bruni).
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