La violenza sulle donne è una sorta di galassia, una lugubre galassia, composta da numerosi pianeti, non sempre facili da localizzare. E’ quindi necessario un congruo impegno di risorse e professionalità per affrontare qualcosa di così ampio e sfuggente. Spiace dirlo, ma a oggi l’intervento dello Stato è spesso lacunoso e insufficiente, e a livello locale il più del lavoro – talvolta in forma volontaristica – spetta ai Centri Antiviolenza ( qui un elenco su base nazionale). Questi giocano quindi un ruolo prezioso, decisivo nel percorso che consente alla donna di riacquistare la sua libertà, fisica, morale ed emotiva.
Articolotre ha raccolto la testimonianza del Centro Antiviolenza Renata Fonte, che ha sede a Lecce ed offre reperibilità h 24 per il numero unico nazionale 1522. Nato nel 1998, è stato intitolato a un figura importante della storia recente del Salento, Renata Fonte. La donna, assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Nardò (Lecce), fu assassinata nel 1984. Renata Fonte si distinse non solo come pioniera nella lotta alla mafia, ma anche per essersi battuta contro la speculazione edilizia nell’area del Parco Naturale di Porto Selvaggio, una vera e propria perla dal punto di vista paesaggistico.
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