Una dieta scorretta e squilibrata può far dimenticare cosa sia un’alimentazione sana, sminuendo di fatto l’importanza che quest’azione ha per la vita umana.
Qualcosa di simile rischia di accadere, ogni giorno, con le parole, da cui dipende il mantenimento e il funzionamento di un “organismo” che è la comunità.
E’ infatti come se politica e pubblicità avessero per anni somministrato anabolizzanti alle parole, per gonfiarne artificiosamente l’efficacia, a fronte di contenuti piuttosto modesti.
Si è diffusa così una persistente sfiducia e diffidenza nei confronti delle parole e del loro potere, ciò ha fatto attecchire un atteggiamento a metà tra il pregiudizio e il luogo comune, secondo cui, soprattutto in politica, un discorso persuasivo e evocativo nasconde inevitabilmente un inganno per i cittadini.
Flavia Trupia, ghost writer e consulente di comunicazione, nel suo blog Discorsi Potenti (che è anche un libro) prova a rovesciare questo assunto, svelando praticamente i meccanismi su cui si fondano discorsi riusciti – o al contrario piuttosto infelici – dei leader dei partiti o dei personaggi di attualità. Specializzata in comunicazione d’impresa, Flavia Trupia ha lavorato dal 1993 al 2002 nella comunicazione per organizzazioni pubbliche e private.
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