In tempi di crisi, in cui è necessario stringere un po’ la cinghia su ogni cosa, la condivisione torna d’attualità.
Sostenere una spesa in gruppo e non singolarmente, consente a ciascuno dei partecipanti di risparmiare e quindi, globalmente, conviene. Basti pensare a un sito come BlaBlaCar.it, che è ormai un punto di riferimento in materia di ride sharing (un automobilista mette a disposizione i posti liberi nella sua auto, per tratte medie o lunghe e solitamente saltuarie).
“Questo progetto nasce da una esperienza personale. Era il 2009 e all’epoca abitavo in Germania. Lì la condivisione dell’auto è il mezzo di trasporto preferito, almeno dagli studenti, soprattutto nei fine settimana quando si rientra a casa e il budget non permette troppi viaggi in treno. E’ dagli anni Cinquanta che in Germania si utilizza la condivisione dei posti in auto, quindi ho pensato, perché no in Italia, dove le problematiche sono simili e gli spostamenti sono tanti e necessari? Da lì è nata l’idea di fare un sito di questo tipo”. Usa queste parole Olivier Bremer (country-manager per l’Italia di BlaBlaCar) per spiegare la genesi del progetto. Tutto ha inizio, quindi, con il portale postoinauto.it, creato nel febbraio 2010; a distanza di un anno erano già stati condivisi 30 mila posti in auto, e dopo altri dodici mesi, anche a causa del costo della benzina, i posti sono diventati 100 mila, con un trend in continuo aumento. Poi, nel marzo dello scorso anno, postoinauto.it è entrato nel network internazionale BlaBlaCar e ha deciso di prendere il nome BlaBlaCar.it, per uniformarsi ai “siti gemelli” internazionali.
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