Cos’è l’Altro, una minaccia per l’integrità della propria individualità, o la controparte di un processo di scambio e condivisione esperienziale? E’ un pericolo o un’opportunità di arricchimento umano? Il terreno dell’alterità è tanto delicato quanto fertile: va approcciato con cura e attenzione speciale, come dimostra l’esperienza di Meticcia, associazione salentina di promozione sociale.
Meticcia è nata nel 2009 «dall’incontro di giovani donne provenienti da formazioni diverse ma complementari nel pensiero e nell’azione», spiegano le fondatrici. «Il suo nome contiene l’idea della società che l’associazione desidera abitare e costruire attraverso le sue azioni: una società multiculturale, aperta, dinamica, capace di accogliere e trasformarsi, in cui il pregiudizio è solo un punto di partenza per poter guardare Oltre. Da qui l’esigenza di risignificare alcune esperienze, per raccontare diversamente la realtà. Meticcia è l’idea di un mondo nuovo che ama e valorizza le differenze, in cui l’incontro con l’Altro è sempre motivo di crescita e scoperta. La collettività è il centro e lo slancio delle esperienze dell’associazione che partecipa attivamente anche a reti informali sensibili a obiettivi comuni, aderisce alla Rete Antirazzista Salento e fa parte della Libera Federazione di Donne di Lecce, alla quale contribuisce attivamente attraverso eventi e iniziative».
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