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Ci sono scelte radicali. Scelte che, una volta intraprese, aprono una nuova stagione della propria esistenza, colorandola di un senso completamente diverso e segnando un modo altro di stare al mondo e rapportarsi alla realtà circostante. Queste scelte finiscono per essere veri e propri manifesti programmatici, concezioni di vita che, poco alla volta, tenacemente e con costanza, riescono a fare la differenza incidendo sulla quotidianità, diffondendosi “per contagio”. Ciò è quanto sta accadendo, per esempio, con il veganesimo, filosofia di vita incentrata sul rifiuto tout court dello sfruttamento degli animali. Una sorta di seme, il quale avendo attecchito nel terreno si prepara a dispiegare appieno le proprie potenzialità, come spiega Kerstin, che nel tarantino ha dato a due iniziative basate sulla sostenibilità ambientale, La tana dell’Orto e The Vegan Tree.
La storia di questi progetti è intrecciata, per certi versi, al percorso di vita di Kerstin, di origine austriaca ma legata a doppio filo all’Italia. «La Tana dell’Orto nasce dalla voglia di fare, attraverso quelle che sono le proprie passioni e capacità, dell’attivismo. Il primo passo per diventare vegan è ovviamente il cambiamento alimentare, pertanto la Tana nasce con i corsi di cucina, i quali diventano appunto strumento di attivismo e condivisione.

 

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CIOCCOLATINI

4 responses to “Veganesimo/Nella Tana dell´Orto”

  1. Iniziativa molto interessante.

  2. già. non so se riuscirei mai ad abbracciare una scelta di vita radicale come quella dei vegani, ma certamente l’intento di fondo è apprezzabile.

    1. Io sono vegano, posso dire di aver avuto qualche problema all’inizio, non per abituarmi ai nuovi sapori ma perchè dovevo stare attento anche agli ingredienti “nascosti”. Dopo un po’ ci ho fatto l’abitudine.

      1. io psicologicamente non credo riuscirei a togliere completamente dalla mia alimentazione alcuni cibi, tipo il pesce, però il fatto di avere alcuni amici vegani mi ha fatto aprire gli occhi sulle schifezze che ci propina l’industria alimentare, e ora ci sto molto più attenta, mangio pochissima carne, e quella poca che mangio la compro da un macellaio che conosco

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