Immaginate un mondo “al contrario”. In cui solo gli amanti sopravvivono.
Sono gli uomini zombie a trascinare l’ esistenza sprofondati in un immoto presente.
Niente rispetto del passato né curiosità per il futuro. L’unico imperativo è usa e getta.
Custodi della bellezza, cultori dell’arte, della memoria e, in definitiva, dell’amore, sono i vampiri, compiaciuti dall’edonistica solitudine in cui si crogiolano. In questo scenario ci fa immergere il film di Jim Jarmusch, Only lovers left alive.
Intrigue in Tangiers and Detroit
Nella città USA un tempo emblema della Packard e della Motown, ora ridotta al fantasma di sé, vive Adam, (Tom Hiddleston). Artista underground, compone musica senza mai uscire di casa. A disgustarlo e terrorizzarlo, il possibile contatto con gli zombie. Sua moglie Eve (Tilda Swinton) vive invece a Tangeri, circondata da stoffe preziose e dai libri scritti dalle menti più brillanti dell’umanità. Lei passa le notti in compagnia di Christopher Marlowe (drammaturgo, poeta e traduttore britannico coevo di William Shakespeare) nel Café Mille Et Une Nuits.
Only lovers left alive, un rosso distillato di piacere
Adam e Eve, da osservatori colti e statuari della metamorfosi del mondo degli umani, attraversano il presente cauti e circospetti. Tanto che, per evitare di essere contaminati dagli zombie, acquistano sacche di sangue ripulito da medici compiacenti. Poi, lo gustano in bicchieri da liquore o sotto forma di dissetanti ghiaccioli.
Tuttavia, il disagio e lo straniamento che Adam prova per la realtà circostante è tale, da indurlo a meditare il suicidio. Eve lo raggiunge «e riconduce la sua vita a una nitida oscurità». Ma il ritrovato equilibrio dura poco, perché il corso imprevisto degli eventi li costringe a confrontarsi, nuovamente, con ciò che più odiano.
Solo gli amanti sopravvivono, se celebrano la bellezza
L’intro del film è già una sorta di manifesto programmatico – tanto sintetica quanto efficace – delle intenzioni del regista. Il firmamento ruota su sé stesso, le sue stelle diventano archi di circonferenza luminosi. Le tracce stellari si confondono con i solchi di un disco in vinile, che due corpi assopiti stanno ascoltando a Detroit e Tangeri.
Only lovers left alive, è una ballata che celebra l’amore immortale, infinito come lo scorrere del tempo. Il film delinea una concezione dei sentimenti felpata e discreta, come il passo di Tilda Swinton.
«Solo chi ama rimane vivo. Chi sa amare letteralmente per sempre. Chi rispetta il mondo che abita. La sua arte, la letteratura, il progresso della scienza, il suono dei nomi. Gli altri, quelli che credono di essere vivi solo perché batte loro il cuore, quelli che hanno perso il gusto, lo sguardo e il dizionario, sono creature noiose e pericolose».
Vampiri: il fuoco scorre sotto una superficie pallida e gelida
Ispirate e riuscite si rivelano le interpretazioni degli attori protagonisti: Tom Hiddleston, trasmette le emozioni più diverse, dimostrando di muoversi agilmente tra i registri più sfumati e meno “battuti”. E poi c’è Tilda Swinton, algida eppure abbagliante e magnetica.
Balliamo con Adam e Eve
Su tutto, troneggia la musica. Le scie elettriche di una chitarra che evoca quella di Neil Young in Dead Man, e il folk. Black Rebel Motorcycle Club con Red Eyes and Tears, gli Y.A.S., i Kasbah Rockers, e un’affascinante e sconosciuta cantante di Tangeri («È meravigliosa, avrà successo», dice Eve ad Adam, dopo averla ascoltata. «Non credo, è troppo brava», risponde lui). «Con malinconica flemma e sprazzi di lapidaria ironia, Jarmusch mette in scena il vampirismo come controcultura, proprio mentre infuria nel mainstream letterario e cinematografico […] Il regista presta ai suoi vampiri indie un understatement che viene dal loro naturale preferire l’ombra alla luce, tanto quella naturale quanto quella artificiale dei riflettori; perciò Adam che nel corso della sua secolare esistenza ha conosciuto Schubert e gli ha regalato un suo Adagio, pregandolo di non rivelarne il vero autore, ora compone il suo rock lontano dalle case discografiche e coltiva gelosamente la sua arte come un fatto esclusivamente privato. In tempi di autoproduzione frenetica e self-publishing, quasi un invito, deliziosamente perverso, al no-publishing at all».
Se Only lovers left alive fosse un disco, sarebbe l’ultimo di David Bowie, The Next Day. E chissà che il Duca Bianco non abbia ritrovato in Eve e Adam qualcosa del suo Ziggy Stardust.
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